07/10/2013
Presso il Cortile d'Onore di Palazzo Isimbardi (sede della Provincia di Milano) in C.so Monforte 35 si inaugura lunedì 7 ottobre pv, alla presenza del Presidente del Consiglio della Provincia Bruno Dapei, una nuova mostra personale di topylabrys, al secolo Ornella Piluso, dal titolo Paradossi plastici.
Per scelta dell'Artista, né un’antologica né un’esposizione recapitolativa degli ultimi sei anni della sua intensa attività, divisa tra un operare individuale e di uno corale all’interno e alla guida di Arte da mangiare mangiare Arte, Associazione culturale fondata dalla stessa e sua opera artistica sociale ante litteram. Piuttosto, una mostra incentrata sulla plastica, la materia prima che topylabrys utilizza nel suo lavoro, sul suo valore, sul suo significato, sui paradossi e sulle ambiguità che l'operare con essa comporta. Ancora una volta, quindi, un tracciato di una testimonianza di assai più lungo termine, non solo per la qualità e quantità delle “opere” esposte ma anche e soprattutto per le implicazioni di valore simbolico o concettuale e di valenza tecnico-scientifica o operazionale che si riscontrano al cospetto di siffatti elaborati. Il duplice focus arte-scienza è il fondamento della poetica stessa di topylabrys sin dagli anni in cui ella operava presso i laboratori Montedison o altrimenti presso quelli della Mazzucchelli 1849 Spa di Castiglione Olona.
Il progetto realizzato quest'anno è molto ampio e prevede diverse installazioni, ognuna di queste unica e, nello stesso tempo, collegata alle altre da forti legami di senso:
- Paradossalmente cibo – installazione composta da cibi commestibili e non e da contenitori di cibo realizzati in plastica (piattini improbabili, bicchieri, etc.) posizionati su una superficie piana con altezza discendente e suddivisi in “spazi d'accoglienza” per mezzo di strisce di polistirolo;
- Fiamme compresse – ovvero, il paradosso a cui l'uomo da sempre tende, cercando al contempo di dominare la natura e piegarla ai propri bisogni. Grande installazione composta da moduli rettangolari in plastica lunghi e stretti sui quali sono stati effettuati interventi rossi e gialli, che si alternano a forme diverse e di differenti dimensioni sempre in plastica;
- Compressione impossibile – in questa installazione il Paradosso plastico viene rappresentato attraverso la compressione della stoffa posizionata tra due lastre di plexiglas che impediscono la libertà della materia: questa infatti arrotolandosi si comprime su se stessa creando motivi tridimensionali. La tridimensionalità è quindi data tutta dalla materia utilizzata che diventa protagonista dell'installazione. Il plexiglas ha la doppia valenza di costringere e preservare. Questa installazione è la traduzione della libertà umana che, nonostante la compressione, si manifesta. Una compressione impossibile, appunto;
- Ritratti Critici. A cospetto dell’Artista il Critico si accartoccia – installazione composta da una serie di ritratti fotografici di Critici d'arte realizzati dalla coppia di giovani fotografi di Studio Pace10 (M. Scardecchia e G. Maggio) e reinterpretati in chiave plastica da topylabrys, reinterpretazione che dona loro una plasticità tutta personale e ne favorisce una lettura paradossale;
- Bollicine nello Spazio – grande installazione che si ispira ai vini della Franciacorta. L'installazione conta circa 130 globi in plastica elaborati individualmente e vuole sottolineare un mondo in continuo movimento. Le bollicine di vino sono espressione di energia e, paradossalmente, ricordano forme irreali dell'Universo, un mondo extraterrestre pieno di possibilità e sogni. In particolare, questa installazione vuole essere un omaggio a Margherita Hack, grande scienziata recentemente scomparsa, una donna che ha indicato e aperto la strada verso un mistero tutto da esplorare, l'Universo, facendolo però con un ottimismo ed una positività che le Bollicine ben rappresentano.
- Ulivo e Rete – il paradosso qui sta nell'inglobare la forza propria dell'ulivo in una struttura leggera e trasparente. La rete come materia prende forza e peso quando le mani la piegano su se stessa e le permettono di tramutarsi in una materia unica; l'ulivo prende forma e forza nella continua crescita dei propri rami che, da semplice germoglio, crescono e si estendono verso l'inconsistenza dell'aria;
All'inerno della mostra, hanno poi un ruolo molto importante i momenti dedicati a:
- Orto della Bellezza Italiana: la Semina – giunto alla sua 4° Edizione, l'Orto della Bellezza italiana (progetto ideato da Elisabetta Invernici e dalla stessa Ornella Piluso) viene interpretato come valore etico e non come esperienza legata all'immagine. Quest'anno topylabrys seminerà “LANA”; le “zolle” destinate ai Semi sono realizzate con più lastre di ferro piegate su di loro quasi a creare una plissettatura e sono posizionate all'interno di un “letto” di lana che sembra proteggere i Semi stessi.
Tutti i presenti saranno invitati dall'Artista a compiere il gesto della Semina: ad ogni persona verranno consegnati insieme ai batuffoli di lana dei biglietti dove vi saranno scritte frasi, parole, espressioni tutte riguardanti VALORI. I biglietti dovranno essere lanciati nelle “zolle” e in primavera si potrà assistere alla Raccolta d'Arte, ovvero ai VALORI cresciuti nel tempo.
Durante la mostra sarà presente la videoprotezione di Bollicine nello Spazio realizzata grazie alle foto dall’Artista Armando Tinnirello.
I materiali di alcune delle installazioni in mostra sono stati gentilmente offerti da Aziende del territorio. In particolare si ringraziano: Slide Srl di Buccinasco per i globi, Elkar Srl e Fabricinside Srl per la fornitura di plexiglas e la sua lavorazione, Loris Magrograssi per l’assistenza, Euroline Srl per la stampa delle immagini fotografiche realizzate da Studio Pace10, Ivana Tavecchio di Equipe Sas per la fornitura di frutta in ceramica ferrosa. Si ringraziano i fotografi Monica Scardecchia e Gianfranco Maggio di Studio Pace 10 per la realizzazione delle fotografie dei ritratti e per il servizio fotografico nonché l’Artista Armando Tinnirello per le fotografie delle sfere video proiettate in mostra.
Inoltre si vogliono ringraziare per il patrocinio l’Associazione Nazionale Costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma Assocomaplast, Bcentric, Olio Officina, Aria Profumata e Comunicare Edizioni Evicom.
Per il catering si ringraziano la Tenuta Ambrosini nella persona di Mariuccia Ambrosini, l’Azienda Danesi e l’Azienda Lucaffè.
Si ringrazia Gefond Srl per la logistica e il sostegno alla comunicazione.
Tutto il programma della mostra è segnalato sul portale di Arte da mangiare mangiare Arte www.artedamangiare.it e sul sito della Provincia di Milano.
Recensione della mostra su ArtsLife
Commenti alla mostra:
La plastica di topylabrys è molto plastica nella materia fluente che scaturisce dalla sua mente vulcanica sempre in movimento. La plastica è un materiale contemporaneo e leggero , come le idee che ne generano le forme. La plastica non si mangia, anche se del mangiare topylabrys ne ha fatto un'arte, non di plastica naturalmente.
Testimonianza Carmine Caputo di Roccanova
Quel cortile non sarà più lo stesso?quanto colore,quanto calore ! E poi gli ex voto! Veri strumenti di tortura! Ho sbirciato anche l'agenda pag 1 .......clinica xyz....1992 se ricordo bene!
Comunque le tue mostre hanno la TUA età ,crescono con te .tra qui e Matalon e' passato un tempo! Se ci sei torno......
Testimonianza Isa Giacconi
Poliedrica e polimaterica esplorazione di forme e spazi nei paradossi delle esperienze di vita. Splendida.
In sintesi, una emozione.
Sei grande!
Ciao
Testimonianza Claudio Gasparini
Si é inaugurata lunedì 7 ottobre la mostra "plastica" della poliedrica artista Ornella Piluso (in arte Topylabrys) al Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano.
Un successo e un gradimento unanime tra i tanti convenuti, privati e istituzioni, sia l'innegabile valore artistico delle opere esposte dalla simpatica fondatrice dell'Associazione "Arte da Mangiare, Mangiare Arte", sia per la splendida e innovativa scenografia con cui sono state inserite nello storico cortile del palazzo di C.so Monforte.
Testimonianza De Vera
La tavola di Topylabrys è grande, ricca e ha sempre accolto i molti viandanti che esperiscono la vita attraverso l’arte. Poeti, scultori e pittori sanno bene che intorno al suo desco si assaporano combinazioni nuove e si torna a casa ricchi di idee e sazi di ispirazioni condivise. Ho avuto la fortuna anch'io di far parte di qualche banchetto e, ora, eccola qui davanti a me: una tavola vera e maestosamente costruita che attraversa gli spazi architettonici sfidando rigide prospettive.
Così, in una sapiente messa in scena che non induce ad abusati manierismi, mi trovo in mezzo alle sue magnifiche creazioni ingigantite, incantata come Alice nel paese delle meraviglie.Topy riesci sempre a stupirmi, con la tua trascinante energia scevra da ogni banalità in questo presente così austero. Hai seminato, arato, protetto, innaffiato, trapiantato, concimato, per farci cogliere con gli occhi questi grandi frutti maturi di futuro.
Barbara Pietrasanta
Percorsi plastici, una mostra di topylabrys , alias Ornella Piluso.
Ad ogni mostra, di un certo calibro ovviamente, le cose si complicano. Una signora presente alla recente mostra di Ornella Piluso, non so se una critica o una visitatrice, ad un certo punto del discorso mi ha fatto sentire più volte la parola “gli sguardi”, in un contesto che, non me ne voglia ( sono un ragazzo un po’ distratto), non ricordo bene.Questo, però, mi ha ricordato una cosa che mi diceva il grande Raffaele De Grada, per gli amici Raffaellino…il rapporto che c’è fra un’opera d’arte e chi guarda è un rapporto di emozione, se l’emozione non c’è è inutile fare tante chiacchiere perchè o è l’opera che non è in grado di darla o è il fruitore che non è in grado di recepirla.
Certo, l’emozione, la mostra di Ornella l’ha data, dallo sguardo d’insieme agli sguardi in altalena fra le diverse installazioni. La grande tavola imbandita dove si rincorrono cibi a volte inventati mescolati a frutti giganti e il vino fra lampi di fuoco e stoviglie dalle forme e luci sconosciute, per certi versi mi ha ricordato alcuni passi della Sagra della Primavera dove si alternano riti tribali, danze propiziatorie ( il vino e il fuoco) e suoni fino a quel tempo, il 1913, sconosciuti.
L’altra grande installazione nel cortile nel richiamo di alcune forme della tavola, metteva allegria. Un grande gioco per bambini, una giostra surreale sotto la pioggia, una visione di strani pianeti caduti dallo spazio racchiusi in un sogno rotondo. Bello. Quello che gli occhi vedono, gli sguardi incontrano, si diceva, è bello. E’ bello e basta….
Una mostra interessante.
Commento Silla Ferradini
ORNELLA PILUSO
In arte topylabrys
Vulcanica, spigolosa, aggressiva, spiazzante, energica, fragile, organizzatrice, ironica, dirompente, generosa, costante, determinata, testarda, ottimista, alle volte depressa, trascinatrice, instancabile guru dell’associazione culturale ”Arte da mangiare, mangiare Arte” e per contrappunto (o per unisono?) vegetariana convinta. Convinta a ragione anche delle sue scelte d’artista, coerente fin dai suoi esordi e ascetica nel suo lavoro creativo. Pazzia di impegno e lavori notturni di scultura in laboratorio dopo giornate intense di contatti, riunioni, impostazioni logistiche e disbrighi burocratici nell’organizzare il gruppo di artisti coinvolti nelle attività della sua associazione. Questo il presupposto e matrice della straordinariamente impegnativa, interessante e bella mostra di installazioni in Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, dell’artista topylabrys.
Il lavoro che viene presentato rispecchia coerentemente il carattere di Ornella che si tramuta per l’occasione in topylabrys. Non però avendone mutato il carattere come dr Jekyll e Mr Hide, ma traslando le sue personali e umane caratterialità nelle materie trattate in una contiguità disarmante, fedele nelle scelte e persino necessaria.
Profonda conoscitrice del materiale “plastica” – ha passato alcuni anni a studiarne le caratteristiche ospite presso i laboratori della Montedison e della Mazzuchelli di Castigliane Olona- topylabrys/Ornella fa scaturire da quel materiale apparentemente inerte un corpo vivo e un’anima: la sua anima trasfusa nelle forme, nel fuoco che le ha determinate e modellate, nelle ombre e luci che compongono e determinano, vivificandole, le superfici. La scienza e la chimica al servizio dell’artista. E il “paradosso e l’ambiguità” che operare con questi materiali può comportare viene a mio avviso ricondotto in una operazione artistica di sintesi che assume coerenza attraverso l’unità dell’opera.
Ecco così le installazioni:
Paradossalmente cibo – installazione composta da cibi commestibili e non e da contenitori di cibo realizzati in plastica (piattini improbabili, bicchieri, etc.) posizionati su una superficie piana con altezza discendente e suddivisi in “spazi d'accoglienza” per mezzo di strisce di polistirolo; Ornella Piluso ha così “organizzato” una cena non cena. Dove il commestibile viene mangiato con la bocca e il non commestibile con gli occhi. Arte che si gode con e in tutti i sensi
Fiamme compresse –Grande installazione composta da moduli rettangolari in plastica lunghi e stretti sui quali sono stati effettuati interventi rossi e gialli, che si alternano a forme diverse e di differenti dimensioni sempre in plastica.
Gigantesche macchine di arte e di guerra eruttate come da un vulcano, forti, dominanti, dirompenti nella loro orizzontalità e verticalità pervadono l’ambiente e lo condizionano creando tensioni e vibrazioni percepibili in maniera quasi fisica.
Compressioni impossibili – in questa installazione il Paradosso plastico viene rappresentato attraverso la compressione della stoffa posizionata tra due lastre di plexiglas che impediscono la libertà della materia: questa infatti arrotolandosi si comprime su se stessa creando motivi.
Questa installazione è la traduzione della libertà umana che, nonostante la compressione, si manifesta. Una compressione impossibile, appunto; fragilità della natura umana ma costante nel desiderio di volersi manifestare. L’anima umana non può essere compressa per sempre, essa troverà sempre modo di manifestarsi. Magari dopo essere stata spiegazzata… ogni anima ha infatti la sua piega.
Ritratti fotografici d'Arte – installazione composta da una serie di ritratti fotografici di Critici d'arte realizzati dalla coppia di giovani fotografi Monica Scardecchia e Gianfranco Maggio e reinterpretati in chiave plastica da topylabrys, reinterpretazione che dona loro una plasticità tutta personale e ne favorisce una lettura paradossale.
Ironia della sorte! I critici d’arte che diventano oggetti d’arte? Ironia dirompente che forse travalica ogni creativa premeditazione.
Bollicine – grande installazione che si ispira ai vini della FranciaCorta. L'installazione conta circa 130 globi in plastica elaborati individualmente e vuole sottolineare un mondo in continuo movimento. Le bollicine di vino sono espressione di energia e, paradossalmente, ricordano forme irreali dell'Universo.
Globi bianchi e colorati, una galassia dirompente di globi. Ma l’universo è nell’ immensamente grande e nell’ incommensurabilmente piccolo. Ogni particolare elaborato su ciascun globo ha nell’intervento artistico la sua forma. Ogni forma ricavata è frutto del pensiero di Ornella/topylabrys che gli dà veste e contenuto. L’arte sua, come ogni vera arte, è in grado di ricondurre le peculiarità dei singoli interventi, e dei particolari creati, all’unità dell’essere in continua evoluzione ed allo spirito che ci pervade.
Ornella Piluso / topylabrys stupisce ancora una volta. La mostra sarà una sorpresa per chi non conosce il suo lavoro. Io che lo conosco da tempo non posso che augurargli il grande successo che merita e che di certo non mancherà.
Stefano Soddu
La plastica di topylabrys è molto plastica nella materia fluente che scaturisce dalla sua mente vulcanica sempre in movimento. La plastica è un materiale contemporaneo e leggero , come le idee che ne generano le forme. La plastica non si mangia, anche se del mangiare topylabrys ne ha fatto un'arte, non di plastica naturalmente.
Testimonianza Carmine Caputo di Roccanova
Quel cortile non sarà più lo stesso?quanto colore,quanto calore ! E poi gli ex voto! Veri strumenti di tortura! Ho sbirciato anche l'agenda pag 1 .......clinica xyz....1992 se ricordo bene!
Comunque le tue mostre hanno la TUA età ,crescono con te .tra qui e Matalon e' passato un tempo! Se ci sei torno......
Testimonianza Isa Giacconi
Poliedrica e polimaterica esplorazione di forme e spazi nei paradossi delle esperienze di vita. Splendida.
In sintesi, una emozione.
Sei grande!
Ciao
Testimonianza Claudio Gasparini
Si é inaugurata lunedì 7 ottobre la mostra "plastica" della poliedrica artista Ornella Piluso (in arte Topylabrys) al Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano.
Un successo e un gradimento unanime tra i tanti convenuti, privati e istituzioni, sia l'innegabile valore artistico delle opere esposte dalla simpatica fondatrice dell'Associazione "Arte da Mangiare, Mangiare Arte", sia per la splendida e innovativa scenografia con cui sono state inserite nello storico cortile del palazzo di C.so Monforte.
Testimonianza De Vera
La tavola di Topylabrys è grande, ricca e ha sempre accolto i molti viandanti che esperiscono la vita attraverso l’arte. Poeti, scultori e pittori sanno bene che intorno al suo desco si assaporano combinazioni nuove e si torna a casa ricchi di idee e sazi di ispirazioni condivise. Ho avuto la fortuna anch'io di far parte di qualche banchetto e, ora, eccola qui davanti a me: una tavola vera e maestosamente costruita che attraversa gli spazi architettonici sfidando rigide prospettive.Così, in una sapiente messa in scena che non induce ad abusati manierismi, mi trovo in mezzo alle sue magnifiche creazioni ingigantite, incantata come Alice nel paese delle meraviglie.Topy riesci sempre a stupirmi, con la tua trascinante energia scevra da ogni banalità in questo presente così austero. Hai seminato, arato, protetto, innaffiato, trapiantato, concimato, per farci cogliere con gli occhi questi grandi frutti maturi di futuro.
Testimonianza Barbara Pietrasanta
Percorsi plastici, una mostra di topylabrys , alias Ornella Piluso.
Ad ogni mostra, di un certo calibro ovviamente, le cose si complicano. Una signora presente alla recente mostra di Ornella Piluso, non so se una critica o una visitatrice, ad un certo punto del discorso mi ha fatto sentire più volte la parola “gli sguardi”, in un contesto che, non me ne voglia ( sono un ragazzo un po’ distratto), non ricordo bene.Questo, però, mi ha ricordato una cosa che mi diceva il grande Raffaele De Grada, per gli amici Raffaellino…il rapporto che c’è fra un’opera d’arte e chi guarda è un rapporto di emozione, se l’emozione non c’è è inutile fare tante chiacchiere perchè o è l’opera che non è in grado di darla o è il fruitore che non è in grado di recepirla.
Certo, l’emozione, la mostra di Ornella l’ha data, dallo sguardo d’insieme agli sguardi in altalena fra le diverse installazioni. La grande tavola imbandita dove si rincorrono cibi a volte inventati mescolati a frutti giganti e il vino fra lampi di fuoco e stoviglie dalle forme e luci sconosciute, per certi versi mi ha ricordato alcuni passi della Sagra della Primavera dove si alternano riti tribali, danze propiziatorie ( il vino e il fuoco) e suoni fino a quel tempo, il 1913, sconosciuti.
L’altra grande installazione nel cortile nel richiamo di alcune forme della tavola, metteva allegria. Un grande gioco per bambini, una giostra surreale sotto la pioggia, una visione di strani pianeti caduti dallo spazio racchiusi in un sogno rotondo. Bello. Quello che gli occhi vedono, gli sguardi incontrano, si diceva, è bello. E’ bello e basta….
Una mostra interessante.
Testimonianza Silla Ferradini
ORNELLA PILUSOIn arte topylabrys Vulcanica, spigolosa, aggressiva, spiazzante, energica, fragile, organizzatrice, ironica, dirompente, generosa, costante, determinata, testarda, ottimista, alle volte depressa, trascinatrice, instancabile guru dell’associazione culturale ”Arte da mangiare, mangiare Arte” e per contrappunto (o per unisono?) vegetariana convinta. Convinta a ragione anche delle sue scelte d’artista, coerente fin dai suoi esordi e ascetica nel suo lavoro creativo. Pazzia di impegno e lavori notturni di scultura in laboratorio dopo giornate intense di contatti, riunioni, impostazioni logistiche e disbrighi burocratici nell’organizzare il gruppo di artisti coinvolti nelle attività della sua associazione. Questo il presupposto e matrice della straordinariamente impegnativa, interessante e bella mostra di installazioni in Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, dell’artista topylabrys. Il lavoro che viene presentato rispecchia coerentemente il carattere di Ornella che si tramuta per l’occasione in topylabrys. Non però avendone mutato il carattere come dr Jekyll e Mr Hide, ma traslando le sue personali e umane caratterialità nelle materie trattate in una contiguità disarmante, fedele nelle scelte e persino necessaria.Profonda conoscitrice del materiale “plastica” – ha passato alcuni anni a studiarne le caratteristiche ospite presso i laboratori della Montedison e della Mazzuchelli di Castigliane Olona- topylabrys/Ornella fa scaturire da quel materiale apparentemente inerte un corpo vivo e un’anima: la sua anima trasfusa nelle forme, nel fuoco che le ha determinate e modellate, nelle ombre e luci che compongono e determinano, vivificandole, le superfici. La scienza e la chimica al servizio dell’artista. E il “paradosso e l’ambiguità” che operare con questi materiali può comportare viene a mio avviso ricondotto in una operazione artistica di sintesi che assume coerenza attraverso l’unità dell’opera. Ecco così le installazioni: Paradossalmente cibo – installazione composta da cibi commestibili e non e da contenitori di cibo realizzati in plastica (piattini improbabili, bicchieri, etc.) posizionati su una superficie piana con altezza discendente e suddivisi in “spazi d'accoglienza” per mezzo di strisce di polistirolo; Ornella Piluso ha così “organizzato” una cena non cena. Dove il commestibile viene mangiato con la bocca e il non commestibile con gli occhi. Arte che si gode con e in tutti i sensi Fiamme compresse –Grande installazione composta da moduli rettangolari in plastica lunghi e stretti sui quali sono stati effettuati interventi rossi e gialli, che si alternano a forme diverse e di differenti dimensioni sempre in plastica. Gigantesche macchine di arte e di 9guerra eruttate come da un vulcano, forti, dominanti, dirompenti nella loro orizzontalità e verticalità pervadono l’ambiente e lo condizionano creando tensioni e vibrazioni percepibili in maniera quasi fisica. Compressioni impossibili – in questa installazione il Paradosso plastico viene rappresentato attraverso la compressione della stoffa posizionata tra due lastre di plexiglas che impediscono la libertà della materia: questa infatti arrotolandosi si comprime su se stessa creando motivi. Questa installazione è la traduzione della libertà umana che, nonostante la compressione, si manifesta. Una compressione impossibile, appunto; fragilità della natura umana ma costante nel desiderio di volersi manifestare. L’anima umana non può essere compressa per sempre, essa troverà sempre modo di manifestarsi. Magari dopo essere stata spiegazzata… ogni anima ha infatti la sua piega. Ritratti fotografici d'Arte – installazione composta da una serie di ritratti fotografici di Critici d'arte realizzati dalla coppia di giovani fotografi Monica Scardecchia e Gianfranco Maggio e reinterpretati in chiave plastica da topylabrys, reinterpretazione che dona loro una plasticità tutta personale e ne favorisce una lettura paradossale. Ironia della sorte! I critici d’arte che diventano oggetti d’arte? Ironia dirompente che forse travalica ogni creativa premeditazione. Bollicine – grande installazione che si ispira ai vini della FranciaCorta. L'installazione conta circa 130 globi in plastica elaborati individualmente e vuole sottolineare un mondo in continuo movimento. Le bollicine di vino sono espressione di energia e, paradossalmente, ricordano forme irreali dell'Universo.Globi bianchi e colorati, una galassia dirompente di globi. Ma l’universo è nell’ immensamente grande e nell’ incommensurabilmente piccolo. Ogni particolare elaborato su ciascun globo ha nell’intervento artistico la sua forma. Ogni forma ricavata è frutto del pensiero di Ornella/topylabrys che gli dà veste e contenuto. L’arte sua, come ogni vera arte, è in grado di ricondurre le peculiarità dei singoli interventi, e dei particolari creati, all’unità dell’essere in continua evoluzione ed allo spirito che ci pervade. Ornella Piluso / topylabrys stupisce ancora una volta. La mostra sarà una sorpresa per chi non conosce il suo lavoro. Io che lo conosco da tempo non posso che augurargli il grande successo che merita e che di certo non mancherà.
Testimonianza Stefano Soddu
INGRESSO LIBERO
ORARI: dal lunedì al venerdì 10.30-12.30/16-18; sabato e domenica 11-18
Palazzo Isimbardi – Sede della Provincia di Milano
Cortile d’Onore
C.so Monforte 35 – 20122 Milano
Tel.: 02/77406379
www.provincia.milano.it