13/04/2013
Arte da mangiare mangiare Arte ospite di POSTI DI VISTA 10*
Sala Meeting Point, c/o Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4 Milano Dalle ore 19.30
In occasione della manifestazione Posti di Vista 10* Arte da mangiare mangiare Arte interverrà all’incontro-dibattito “Orti a Milano e non solo... associazionismo in campo!”, organizzato da Hortus 2015.
A termine dell’intervento si potrà assistere alla performance:
“Gli Chef entrano nei musei gli Artisti salgono in cucina”, già realizzata venerdì 22 marzo nell’antico Refettorio dei Monaci della Società Umanitaria nell’ambito del 5° Orto d’Artista: “Il Raccolto degli Oggetti Smarriti”.
Fra gli Artisti presenti: Silvia Capiluppi con Silvia Rastelli e Elena Silvia Gigliucci, Daniela Dente, FARCHI, Monica Scardecchia, topylabrys, Micaela Tornaghi.
PERFORMANCE: “GLI CHEF ENTRANO NEI MUSEI GLI ARTISTI SALGONO IN CUCINA” Sala Meeting Point, c/o Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4 Milano
Ore 21.00
Silvia Capiluppi, Silvia Rastelli, Silvia Gigliucci – PASTA MADRE
Silvia Capiluppi e Silvia Rastelli fondono idee, gestualità e corpi proponendo una
performance dedicata alla creazione della “Pasta Madre” - il lievito naturale del pane. La coreografia di Elena Silvia Gigliucci, traccia visiva dell'idea delle due performer, vede l'incontro di yoga e danza attraverso la lavorazione delle materie prime della pasta: farina, acqua, olio, miele e lavoro manuale.La performance sarà poi proposta ad apertura del workshop “Movimento Creativo” tenuto dalla due arti
“Perché avvenga una trasformazione occorre trascendere la forma e perché la forma possa essere trascesa deve essere prima realizzata”
(RigVeda)
Daniela Dente – TANTO FUMO, POCO ARROSTO
Il mio elaborato artistico vuole sottolineare lo sfruttamento esteriore, scenico e mediatico che in tutte le branchie della società attuale spesso premia, enfatizza e considera ciò che appare più dei contenuti, così abbiamo personaggi che più o meno meritatamente si definidcono "Chef" (in arte c'è l'inflazionato "maestro", che al femminile suona davvero male, e di solito non è così meritocratico) , di cui non si giudica la cucina, ma un elaborato scenico per programmi televisivi, oppure come nel campo artistico, critici dalla penna facile, che elagiscono glorie più o meno meritate o meritevoli a qual si voglia sostenitore del loro portafoglio; questo mal costume sociale è diffuso in tutti gli ambienti, dove spesso i "titoli" contano più dei "fatti", dell'esperienza e dei contenuti.
Materiali usati: un vecchio televisore, nel cui interno oltre a una scenografia, infilerò delle pietanze commestibili (preparo degli stuzzichini commestibili e scenografici), davati a tutti preparerò un arrosto con patate (le patate le pelo al momento), che ovviamente non posso cucinare (per cui lo porto a parte, cotto, se necessario), poi con del ghiaccio secco in acqua bollente farò tanto fumo... giustamente "tanto fumo e poco arrosto".
Monica Scardecchia, in collaborazione con aiea (associazione italiana esposti amianto) –
COTTON CANDY >ASBESTOS FIBRES
Dialogo dell’assurdo fra: una Fibra di Zucchero Filato (C.C) e una Fibra di Amianto (A.F)
“Ai musei gli chef!” urlò qualcuno dalla folla
“Le cucine agli artisti!” pronunciò qualcun altro dal fondo
e fu così che nell’era del gastrofighettismo diffuso la cucina tornò ad essere l’antro del vero alchimista, colui che ha la capacità di risanare la corruzione della materia e di ri-dare il giusto nome alle cose.
La Sostanza Alimentare tornò ad essere Nutrimento, il Nutrimento Nutriente, il Nutriente catalizzatore di Idee e Sentimenti... Sentimenti per il corpo ma anche per la mente!
A.F.: “Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano”
C.C.: “Cosa c’entra?”
A.F.: “C’entra! Perché se tu vai al ristorante, o peggio ancora allo show coking in Triennale a Milano, se trovi un capello nel piatto ti arrabbi!! La fibra di amianto, paradossalmente, potresti trovarla molto più facilmente ma non l’avverti... è I.M.P.A.L.P.A.B.I.L.E.
C.C.: “... lo zucchero filato”
A.F.: “Cosa c’entra?”
C.C.: “C’entra! Si assomigliano. Non è I.M.P.A.L.P.A.B.I.L.E. ma lo diventa non appena lo assaggi”.
A.F.: “Che forma ha lo zucchero filato?”
C.C.: “Quella che vuoi dargli tu! Si riconosce per essere costituito da fibre sottili, lunghe, ricurve o ondulate”.
A.F.: “Si assomigliano”.
C.C.: “Cosa fa uno chef in un museo?”
A.F.: “L’artista?”
C.C.: “ e un artista in cucina?”
A.F.: “sempre l’artista?”
C.C.: “Dici che l’arte finalmente è diventata popolare?”
A.F.: “No! dico che oggi tutto il popolo vuole fare l’artista”
C.C.: “Dio salvi lo chef!”
topylabrys – BUNSEN, ACCENDINO, FIAMMIFERO
L’Artista topylabrys .. si muove nel FUOCO !
La Sua cucina da sempre è legata alle “Bruciature”
Si, le Bruciature con le quali ...”cuoce e scioglie” la Plastica sono i colori naturali delle cose ... colpite dalle fiamme e dalla calura.
Colori che sprigionano odori ...
Nel passaggio alla “MATERIA ORGANICA” ecco scegliere per sciogliere il CIOCCOLATO ..
E come direbbe uno chef ... su un “LETTO di FRUTTA”
Mentre lo chef opera Arte in una camera da letto ...
topylabrys “cucina, scioglie e brucia! su un tavolo ... in cucina.
Si, nella cucina dell’Arte ...
Micaela Tornaghi
Il Ciclo della Vita scandito da Ritmi altalenanti: Yin-Yang, Bianco-Nero, Cicli Giorno-Notte, Suoni del Lavoro Diurno-Notturno, Sapori Bianchi e Sapori Neri, Miele-Fiele, Pane-Alghe, Latte-Liquerizia, Pane-Liquirizia, o Latte-Alghe? contrasti e contrapposizioni sono il motore del nostro agire, le sfumature vengon da sè, ma il Principio resta uno, il Colore o in NON Colore. Bianco insomma, Summa, e Nero privativo, Primitiva paura di Vivere. ma a tutto c’è rimedio, il DolceLatte della Nonna.
e la Liquirissia deliziosa!