08/08/2012
Cari amici,
sono felicemente in giunto in valle dopo un percorso in controcorrente ieri
da Cannes a MalpensaMPX, poi a Busto e oggi a Galleno, con piogge che fanno
contorno a RAI News che racconta dell'anticiclone Sahariano e le immagini di
Marte che dominano le notizie del caotico universo vissuto giornalmente il
mostro pianeta che da una parte s'incendia e dall'altra si lascia annegare
da alluvioni...
Il tema trattato all'ombra di Camillo Golgi dall'artista Bruno Maggi si
richiama al filone del Caos: la mostra mercoledi riaprirà i battenti e si
proporrà al giudizio, impressione, reazione delle centinaia di visitatori
autoctoni e foresti (turisti) che percorreranno le sale del piccolo museo,
incrociando con i suoi disegni scientifici sulla vista dei neuroni: MOSTRA
di Video-Arte di Ruggero Maggi con titolo "ATTRAZIONE FRATTALE Caos: Caotica
Arte Ordinata Scienza".
Un duello significativo tra conoscenza e sensazione, tra cervello e
intuizione, tra immagini e tecnologia della visione, tra poesia e cronaca,
tra sapore di dolce e retrogusto complicato dall'emozione.
Come una bella faccia ed una maschera. Come una persona e uno spirito.
Un colore e un profondo grigio. Come luce ed ombra. Non sempre la gioia è
luce, spesso la curiosità si maschera nell'ombra nel suo sapore di mistero.
Monocromatismo o talento nella definizione e declinazione dei colori?
Ruggero ci pensa e prova. Il caos è vario-pinto o monocromatico?
Il curatore del museo ed ideatore della gesta dell'assaporamento di Corteno
mi parla di oltre 60 partecipanti con bancarelle e presentazione di opere
artigiane, non solo di cibi e prodotti naturali o di sintesi, ma di
mestieri, di manufatti, di ricerca di forma o di
manipolazione: dal fieno e dalla segale alla lana. Dal latte al macinato.
Dal legno all'intaglio. Dal microscopio alla immagine.
Vedremo: ogni anno scopro qualche anima generosa di dare il meglio di se
stessa. Dalla ricerca delle erbe alla varietà del grano saraceno e delle sue
derivazioni macinate. Chissà che un giorno non arrivi anche l'olivo - dalle
impiantazioni Valtellinesi - e ritorni la vigna, come ai tempi della
Valeriana e delle presenze in bassa valle, a Cividate.
Dalla bassa valle alle erbe a ridosso dei ghiacciai dell'Adamello, che Berzo
ammira e raccoglie prima che le simpatiche bionde trasformino in aromatico
latte per antichissimi "futulì" dalla consistenza ebanica!
7000 anni certi di presenza umana in questa valle meritano una festa
popolare e contemporaneamente riflessiva delle proprie radici. Cui
ritorneremo. I ragazzi locali stanno apprezzando imparando, anche a scuola,
a trasferire scienza e conoscenza nel paesaggio per renderlo ricco di sapore
e amore. Ne aspetto tanti anche mercoledì. Porteranno per mano i parenti
alla scoperta di un universo ricco di prezioso sapere semplice e umano. Arte
e scienza in empatia con il piacere di quello che si prova vivendo la valle.
Enzo Lo Scalzo