14/11/2013
Testo critico di Cristina Rossi
Inaugurazione Giovedì 14 novembre 2013 alle ore 17.30
Dal 14 di novembre a sabato 21 dicembre 2013
Orari: da lunedì a venerdì 9.30 – 21.30,
mercoledì mattina chiuso;
sabato 9.30 – 19.30.
Laboratorio: Costruisco un collage Sabato 23 novembre 2013 ore 15.30
Performance: Lettura di cArte Venerdì 13 dicembre 2013 dalle ore 15 alle ore 18
Biblioteca Gallaratese
Via Quarenghi 21 – Milano
Telefono: 02 88464270
Francesca Barzo per visite guidate di scolaresche
a.protagiurleo@email.it 347 0312 744
Come raggiungere: MM1 BONOLA – Bus 68, 69, 40, 80.
Sarà che quando devi buttare giù un idea, un pensiero improvviso, scrivere un appunto, un indirizzo, se non sei così accorta da tenere in borsa un taccuino, vai a cercare un pezzo di carta, qualunque, il retro del biglietto del tram, un angolo di tovagliolo.
“... la carta mette in moto i miei sensi, la vista, il tatto, l'olfatto, “ scrive Antonella Prota Giurleo: è l'interesse per la fisicità delle cose che muove da sempre la sua ricerca poetica. La materia cartacea innanzitutto, e la scrittura che le è così intimamente connessa, ritagli, frammenti, oggetti trovati, un elenco evidentemente aperto, in tutte le forme possibili che le si configurino nel pensiero come una composizione prima ancora di concepire la tecnica con la quale assemblarle, che sia collage, libro d'artista, quadro, scultura, o manifesto e video, come nel caso di questa mostra.
Ed è proprio attraverso la scelta degli accostamenti che prende consistenza il gesto creativo il cui intento non è di approdare a un effetto, al contrario è proprio il materiale, per la forte identità che lo contraddistingue e le potenzialità che gli sono insite a condurre la ricerca dell'artista. Non solo per il significato del linguaggio adottato, il collage in questo caso è la tecnica prediletta, ma anche per il modo in cui si sviluppa il percorso narrativo : ho avuto modo di seguire l'artista nel corso del momento iniziale della sua ricerca, quello della raccolta dei materiale, e ho percepito il suo rapporto istintivo, la sua sensibilità per la materialità del “reperto”, per l'ambiente dal quale esso proviene che mette in moto il suo pensiero creativo. Poi la selezione, gli accostamenti del “ raccolto” piccole cose cui viene restituita anche attraverso la vitalità del colore, quella grandezza che sta nella coscienza del quotidiano.
La carta ritagliata e colorata divenne per Matisse, negli ultimi suoi anni di vita, l'unico suo mezzo d'espressione ” ... le forbici possono acquistare più sensibilità della matita” ebbe a dire egli stesso, facendo così del collage una forma d'arte autonoma e una disciplina artigianale sofisticatissima tale da restituire alla forma un'importanza pari a quella che le veniva data dal colore.
Cristina Rossi
Ci sono carte e carte, carte geografiche, carte “burocratiche”, carte da gioco, carte polverose e carte volanti, carte che, pur se non scritte, si possono leggere o che, anche quando ciò non è possibile, come è il caso di alfabeti sconosciuti, affascinano.
I libri, i diversi alfabeti, la carta che utilizzo per realizzare le mie opere, tutto ciò mi attrae in maniera irresistibile.
La carta mette in moto i miei sensi, la vista, il tatto, l’olfatto.
L’odore dei vecchi libri, la materialità che induce al toccare diversi spessori e superfici, la suggestione visiva delle immagini scritte e stampate mi inducono, da sempre, alla raccolta.
Ovunque vado raccolgo libri, giornali, biglietti di mezzi pubblici, di musei e di spettacoli, carte geografiche, spartiti musicali, alfabeti, bustine di zucchero…
In questa mostra sono esposti collage di piccoli oggetti cartacei che diventano manifesti e video.
Perchè utilizzare tecniche visive diverse quando la tecnica di riferimento è quella del collage?
Amo restituire la rilevanza delle piccole cose sottolineando la possibilità di lettura di un linguaggio composto di scrittura e di immagine che, quando diventa, pur se impercettibilmente, tridimensionale, chiama in causa anche il tatto; studio composizioni armoniche che diano la sensazione della casualità, come avviene quando una donna svuota la borsa su un tavolo alla ricerca di un oggetto particolare.
Conosciamo tre verbi per indicare la stessa azione: ricordare, rammentare, rimembrare. L’azione del ricordo avviene cioè, secondo la lingua italiana, tramite il cuore, la mente e le membra.
La mia passione per il collage si esplicita attraverso la ricerca che effettuo per costruire una composizione armonica alla quale partecipino, in uguale misura, mani, mente e cuore.
Antonella Prota Giurleo
Antonella Prota Giurleo
Nata nel 1949 a Milano, ha frequentato il Liceo Artistico di Brera. Ha svolto attività didattica nella scuola media, insegnando Educazione artistica dal 1968 al 1990, dedicandosi nello stesso tempo all’attività politica e alla pratica politica della relazione tra donne. Dal 1996 pratica la pittura, realizza installazioni ed espone le sue opere.
Lavora a partire dall’appartenenza di genere e dal senso che per lei hanno le relazioni con le altre persone e con il mondo; esprime la possibilità di costruire vita e arte in armonia con sé stessa, con le persone, con la natura.
Le sue opere costituiscono un percorso che si snoda attraverso i temi delle culture di pace avendo grande attenzione alle tematiche sociali e ambientali, in un fare che prende spesso forma dal recupero e dal riciclo di materiali.
Collabora con siti d’arte e con riviste.
Artista e curatrice, ha esposto in numerose personali (Italia, Finlandia, Perù, Messico) e collettive (Italia, Spagna, Finlandia, Romania, Belgio, Slovenia, Turchia, Marocco, Messico, Perù, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Cina, Corea, India, Malesia, Giappone)
Ha organizzato ( In Italia) ed ha partecipato ( Italia, Finlandia, India, Romania, Francia, Austria, Cina ) a simposi d’arte.