04/04/2013
ARCHEOLOGIA DELLA BELLEZZA
Conferenza di Giulio Calegari (mentre si farà tagliare i capelli) e Francesco Marelli (chitarra e voce).
Giovedì 4 aprile 2013 ore 18,30
Presso il negozio Il Bello delle Donne – Parrucchieri Piazza Gerusalemme 2 Milano
La conferenza tratterà di alcune spedizioni archeologiche in Africa, nel Mali, durante le quali è stato possibile realizzare importanti scoperte. Soperte che, oltre a permettere di documentare ( a Taouardei, a 120 km Nord-Est di Gao) un nuovo complesso di Arte Rupestre e interessanti tracce di insediamenti preistorici, con atelier per la realizzazione di collane in corniola, hanno messo in luce, grazie ad osservazioni etnoarcheologiche, una sorta di "città invisibile". È stato possibile infatti, gradualmente e grazie alle confidenze dei Tuareg locali, identificare la “mappa”, invisibile , di uno spazio di identità culturale, nel grande labirinto granitico che caratterizza geologicamente il luogo.
In questa “mappa” si possono scorgere luoghi di utilità (pozzi o spazi pratici, per esempio) o angoli sacri (luoghi di preghiera, cimiteri, antiche tombe) accostati a punti di riferimento simbolico o mitico, come le rocce chiamate “la casa degli antenati”, i litofoni e così via.
Questa "mappa mentale" viene deposta a Taouardei come un tappeto, dalle popolazioni che nomadizzano il luogo frequentandolo, in genere, due volte l’anno.
L’esplorazione del passato, con le risposte e le spiegazioni che la scienza può dare, ci conducono alla soglia dell’invisibile, ai gesti più antichi dell’uomo, a quei segni di antica bellezza che ci accompagnano nella nostra quotidiana gestualità, misteriosi e incomprensibili come una lingua sepolta. Anni di ricerche etnoarcheologiche in Africa, ci hanno permesso di scorgere quegli elementi che caratterizzano, per alcune popolazioni, una propria geografia, i tempi per viverla e gli ingredienti, concreti o immateriali, utili alla sopravvivenza e al sogno. Sta all’ ”Archeologia della Bellezza” cogliere dall’archivio del tempo e attualizzare quei documenti, quei segni espressivi e gettare un ponte verso nuovi linguaggi e sensibilità.
Queste osservazioni, già pubblicate e riportate in comunicazioni e convegni internazionali, saranno, in questa occasione, riproposti in una sede e in modo decisamente inusuale e inedito. L'idea di esporre una comunicazione scientifica nel negozio di una parrucchiera, mentre il conferenziere si farà tagliare i capelli, accompagnato da canzoni, non casuali, ma in dialetto milanese, racchiude in sè una certa vena di provocazione, ma vuole in realtà porsi come momento performativo nel quale si fondono l'arte e la scienza, offerte ad un pubblico non necessariamente di specialisti.