Amo la storia che crea la vita, quella che scotta e che si fa sentire, che è scritta nelle pieghe dei sassi, che ha come testimoni fossili viventi come gli esemplari di Ginkgo, ancora esistenti, sopravvissuti alle radiazioni della bomba atomica caduta sulla città di Hiroshima.
Simone Sirtori vive e lavora a Erba (Co).
http://sirtorisimone.wordpress.com/
"Il suo e'un linguaggio iconico in cui volutamente la forma espressiva e' figurativa,referenziale e facilmente rapportabile ad immagini conosciute.Questo scaturisce dall'attenta osservazione della natura attraverso un rigore progettuale carico di significati simbolici dove la componente cromatica predomina.Variazioni su un unico tema compositivo,declinate nei toni del blu,del marrone e del bianco,spezzati di tanto in tanto dagli ocra e accentuati dai neri quasi impercettibili.le forme codificate di Simone generano sulla tela un ordito di spessori e trasparenze,di stratificazioni e dissolvenze che danno vita a superfici vibranti e riflettenti.Un linguaggio estremamente raffinato ed elegante per farci riflettere sulla tragedia umana,sul passato da non scordare,su un futuro ancora da costruire.Due antagonisti sono presenti in ossessione ginkgo:la bomba atomica con la sua "potenza"distruttiva e una pianta capace di sopravviverle". Francesa Fadalti
I LEGNI
Nei materiali del quotidiano che abitano il mondo del costruire ed inventare giardini, corone, addobbi… si evidenzia il legame e l’attenzione per la creazione: punti metallici, chiodi, sezioni di bancali... il quotidiano senza storia che ha perso il ruolo di protagonista diventa, a pieno titolo, raffinata arte.
I NERI
Pesanti impronte, come uccelli ricoperti dalla nostra disattenzione dal nostro petrolio anche le foglie di ginkgo non possono più volare. Carbonizzate giacciano su un prato sintetico.Nero lucido che riflette la nostra stupidità perché “L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.” Paul Klee
I PAESAGGI
Passaggi veloci, anzi velocissimi che descrivono l’angoscia del tempo del passato e del futuro... Tutto scorre davanti agli occhi troppo spesso chiusi per ottusità e, a sprazzi, spalancati per la sorpresa di trovarsi davanti a un paesaggio ancora radioattivo. Simone con la sua pittura apparentemente natural-codificata ci comunica su questioni complesse e globali.