Nasce a Milano, allieva di M.Paladino al Liceo Artistico di Brera è laureata all'Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1984 si trasferisce a New York, approfondisce gli studi nel campo della comunicazione e apprende la tecnica dell'affresco alla scuola di A. Romano. Negli anni di permanenza lavora su un personale progetto pittorico, cogliendo gli stimoli che città multirazziali e intrise di contraddizioni sociali in quegli anni di grande fermento offrivano. Successivamente apre a Milano l'Agenzia pubblicitaria Anyway, dove ricopre tuttora il ruolo di Direttore Creativo. Ha esposto a New York, San Francisco, Zagabria, New Delhi, Jaipur, Milano, Roma, Torino e in numerose altre città italiane.
Come scrive di lei Francesco Poli, “ La pittura di Barbara Pietrasanta ha caratteristiche figurativamente nitide e precise, ma propone una visione della realtà carica di valenze esistenziali e psicologiche di affascinante complessità, da una prospettiva femminile molto accentuata. Nella sua
ricerca l’artista mette in gioco tutti i principali temi fondamentali legati al senso profondo della vita, dei rapporti fra donne e uomini, e in particolare alla inquietante problematica dell’identità individuale. Due dipinti possono esemplificare molto bene il modo con cui Pietrasanta ha affrontato queste questioni. Il primo, intitolato « Il gioco della vita » ci mostra dall’alto il tavolo di un biliardo dove vediamo una mano con una stecca che sta colpendo una biglia, un’altra mano che sta gettando sul tappeto verde dei dadi, e in basso il busto piegato di donna nuda vista da dietro che appoggia sul tavolo il suo volto. Non c’è bisogno di spiegare il senso di fondo di questa composizione che pur avendo forti connotazioni simboliche si impone visivamente per la sua forza espressiva. L’altra opera, tra le più recenti, è un un insieme di sedici piccole tele unite insieme a formare un polittico unitario. Qui vediamo i volti di una donna e di un uomo, con espressioni tese e inquiete. Un barattolo di vernice rossa separa i due volti. Nelle altre tele compaiono solo delle parole in inglese anche sovrapposte: « why », « who », « when », « they ». Anche qui la questione che viene posta è chiara, ma non non ci sono risposte certe.