26/07/2013
Ancora sull’onda dell’entusiasmo generato dagli eventi della passata edizione, il festival Gaudete! esordisce quest’anno con un programma ricco di concerti e di proposte didattiche: si amplia la rosa di discipline musicali che vanno a soddisfare le richieste dei giovanissimi sul territorio. Una sesta edizione che si fa garante di un cammino in progressiva crescita, sempre più motivato dal perseguimento dei propri obiettivi, dalla credibilità e dai consensi degli enti sostenitori del nostro progetto culturale. Superando le difficoltà che contraddistinguono il nostro tempo crediamo che da ogni abisso si possa riemergere con una consapevolezza nuova, rivolta all’Essenziale, convogliando le energie in quelle proposte formative che rappresentano un riferimento solido, una fonte di acque nuove a cui abbeverarsi per la conservazione delle proprie radici culturali. La Musica ci permette di guardare alle origini, ritrovando il senso della ritualità che abbraccia ogni cosa, ludica o intellettiva: una luce che ci lascia la speranza di una rinascita, che ancora una volta Gaudete! affida al mondo dei giovani e alla freschezza delle loro proposte che siano frutto di una ricerca sottesa alla progettualità, all’atto creativo destinato a divenire Arte. Musica di qualità quindi, alla ricerca continua della Bellezza: questa è la sintesi del Progetto Gaudete! fin dal suo esordio; uno stimolo e un momento di confronto per tanti giovani che scelgono di camminare nel mondo della musica con energie nuove e una straordinaria e ispirata vitalità, spiccata intelligenza e passione. Anche quest’anno Gaudete! conferma il suo spirito itinerante grazie alla stretta collaborazione con le Associazioni e le Amministrazioni Comunali non solo del territorio ma anche a livello interregionale, vantando appuntamenti di prestigio in sedi di alta valenza culturale, favorendo la creazione di sinestesie tra i molteplici linguaggi di un’arte senza frontiere.
Horror Vacui, la paura del vuoto interiore, è la tematica di questa edizione. Paura che può emergere nel momento in cui non si dà significato al mistero della vita e della morte. L’incapacità di entrare nella caverna oscura del proprio essere, la paura di non saper dare una risposta al senso del mistero ed elaborarlo per uscirne rinnovati, si manifesta a volte con l’ossessione parossistica del “riempire la vita” senza saper andare OLTRE al destino delle cose, senza ordine alcuno e senza consapevolezza, rischiando di dominare, consumare, ottenere un rapporto di sola utilità senza gratuità. Giunge allora propizia l’alta lezione di Enzo Bianchi attorno al tema della Bellezza. La Bellezza si oppone al volgare, al banale, al superficiale ed è per questo che è rara ed impopolare. La bellezza non è mai semplicemente una dimensione estetica che non sia legata all’etica. Dalla presenza della bellezza dipende la qualità della nostra vita e la qualità della nostra convivenza. La cultura, la musica ma anche le modalità con cui si dialoga e ci si confronta abbisognano di bellezza e l’uomo ne è responsabile: bellezza è costruzione che va edificata, pazientemente, con i frammenti del quotidiano e con i dettagli delle nostre vite. Occorre ricreare le condizioni affinché gli uomini possano aver tempo di pensare e contemplare, di entrare in quella condizione di OTIUM che non solo non è viziosa, ma per eccellenza virtuosa, non è causa di vergogna e di colpa, ma ambito in cui viene ricostruita la grammatica dell’umano. Una risposta alla paura del vuoto esistenziale è salvaguardare la Bellezza: bellezza come enigma. Il mistero è l’enigma che si apre, è l’enigma sul quale si alza il velo, che si rivela.
Felice di poter presentare la realtà del festival Gaudete! con l’invito alla contemplazione della Bellezza, continuo con tenacia a credere nella necessità di tenere alto il vessillo della cultura, della sete di conoscenza, ritenendo siano la nostra vera ricchezza e il modo per entrare nel profondo della vita.
Il Direttore Artistico
Mara Colombo
DELENDA CARTHAGO EST
IL VUOTO DEVE ESSERE DISTRUTTO
Colmare ogni singolo interstizio in grado di condurre al baratro.
Senza pietà. Senza rimorsi. Senza ripensamenti. DISTRUTTO!
Ascoltare un’esecuzione musicale lasciandosi trasportare dal susseguirsi delle note che compongono la melodia.
Attesa... Andante. Allegro. Pausa. PAUSA?
A cosa corrisponde la pausa in musica? Al silenzio? Al vuoto?
VUOTO: Nella filosofia antica, nozione (affermata o negata) di spazio in cui nulla é, negatrice dell’Essere in quanto esistente nello spazio increato e indistruttibile, immobile, uno e indiviso. (Devoto-Oli)
In quel respiro che anticipa, coordina e introduce il brano musicale si concentra tutta la speranza descritta da Italo Calvino nel suo breve racconto Prima che tu dica pronto; da quel flebile fiato fino a quel leggero eco che risuona ancora carico di tutte le note al termine del concerto, non esiste un
momento in cui la nostra mente e le nostre orecchie possano concedersi tregua.
Appare evidente che uno stretto legame intercorre tra musica e arte figurativa, quell’arte che non teme il vuoto fisico/esteriore e nemmeno quello concettuale/interiore. Se persino lo spazio che circonda l’opera d’arte è entrato a far parte dell’opera stessa, espandendola e, di conseguenza, contaminandosi,
anche il concetto di pausa in musica non può che esser messo in discussione. Accomunando vuoto e silenzio possiamo evincere che né l’uno né l’altro esistono se non a livello di pura astrazione fisica. Nel momento stesso in cui è presente un essere umano il vuoto è già stato distrutto e, per logica, nel momento stesso in cui eseguo un brano musicale, quella che dovrebbe essere una “pausa silenziosa”, o meglio, un attimo di non suonato, è comunque satura dell’ambiente
circostante e, soprattutto, del mio stesso IO.
La paura del vuoto, dunque, non è paura del vuoto al di fuori di noi, ma dell’oscura cavità che si può celare/rivelare all’interno del nostro cuore, della nostra anima. Bisognerà
affidarsi alle note del flauto del dio Pan per poter attraversare indenni il Panico, colmarsi di musica e arte, per riconoscere, accettare e, forse, amare ogni singolo interstizio sconosciuto che è in Noi per frenare la gelida volontà contemporanea del “dover mettere in luce”, del “mai abbastanza”, dell’“avere senza possedere”.
Diego Pasqualin
venerdì 26 luglio, ore 21.30
Romagnano (NO), Chiesa Madonna del Popolo
ORCHESTRA GIOVANILE DELL’ACCADEMIA DELL’ANNUNCIATA DI ABBIATEGRASSO
Riccardo Doni, direzione e clavicembalo • Marcello Scandelli, tutor Carlo Lazzaroni, Konzertmeister e tutor
Musiche di Corelli, Haendel, Platti e Geminiani
Per Gaudete in Arte / Horror Vacui: Martina Scarpelli
Direttore Artistico:
Mara Colombo
Organizzazione a cura di:
Associazione Triacamusicale
Piazza Giovanni Paolo II Località Sacro Monte
13019 VARALLO (VC) ITALIA Mobile +39 348 8209119 Fax +39 0163 431345 www.triacamusicale.it
Segreteria del festival:
Chiara Perono
Cell. +39 349 7211741 stampa@gaudetefestival.it