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ATHOS COLLURA CRASH! OGNI SOGNO INFRANTO
ATHOS COLLURA CRASH! OGNI SOGNO INFRANTO
09/03/2013
Da sabato 9 marzo a domenica 7 aprile 2013 sarà allestita presso i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia la mostra “Athos Collura Crash! Ogni sogno infranto”

Si tratta di un’ampia antologica che raccoglie circa ottanta dipinti e alcune installazioni realizzate nell’arco di cinquant’anni e che testimoniano il percorso creativo dell’artista tra pittura, scenografia e installazioni.

Nato a Grotte (Agrigento) nel 1940, figlio d’arte, Collura, dopo gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti e il Piccolo Teatro di Palermo, nel 1961 si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con l’ambiente della nuova figurazione.

La mostra pavese vedrà la ricostruzione, dopo oltre quarant’anni, della “Stanza dei pavoni”, una camera da sogno interamente dipinta (soffitto e pavimento compresi) nel periodo psichedelico, una decorazione onirica di onde e motivi fitomorfi, nelle gamme cromatiche degli azzurri, dei viola e dei verdi realizzati con colori fluorescenti esaltati dalle luci delle lampade di Wood.

Sarà anche l’occasione per rivedere installazioni come "Le Vertigini del labirinto” (realizzato per la Piazzetta di Capri nel 1998), altro suggestivo luogo di spaesamento e di enigmatica realtà virtuale, la serie di dipinti dei cicli "Controliberty", "Interno/Esterno", “Desengaño”, “Confini” che testimoniano la sua disincantata ricerca di una imagerie suggestiva e sempre accattivante, ma anche espressiva di profonde riflessioni sull’uomo contemporaneo e sulle sue nevrosi e angosce esistenziali.

L’ultima produzione di Collura è principalmente dedicata al tema della mercificazione della bellezza e dell’arte: il codice a barre ha invaso qualunque oggetto, sottraendogli valore e dandogli un prezzo, ha deturpato la natura e il paesaggio mediterraneo e ha persino “annullato” l’autoritratto di profilo dell’artista, il quale preannuncia in occasione dell'inaugurazione di questa rassegna pavese - la prima realizzata in un ambito museale - una performance dissacratoria con cui metterà fine alla fortunata serie dei "Visual Codex".

Curatrice della mostra è Susanna Zatti.

Il catalogo sarà edito da Silvana Editoriale con testi di Susanna Zatti, Sylvano Bussotti, Jacqueline Ceresoli, Rolando Bellini, Erica Tamborini.

 

Note biografiche dell'artista:

Athos Collura nasce a Grotte (Agrigento) nel 1940.

Da sempre alterna la pittura alla scenografia, allestendo spettacoli in Italia e all’estero. 

Compiuti gli studi artistici a Palermo, nel 1961 si trasferisce a Milano, dove vive e lavora.

 

Dopo alcuni anni dedicati ad una originale sperimentazione della tecnica del collage, finalizzata a dare corpo e voce a tematiche politiche e sociali (1963-68), diviene uno dei più autorevoli e audaci interpreti in Italia del movimento psichedelico, creando opere di grande suggestione, tra cui la "Stanza dei pavoni", realizzata nel 1971-72, completamente dipinta dal pavimento al soffitto. 

 

In questi anni si accosta al gruppo di artisti che gravitano intorno alla Galleria “II Fante di Spade” (Ferroni, Guerreschi, Luporini e Vespignani), recuperando a partire dal 1974 lo studio della figurazione e della donna come icona di desideri proibiti in una nuova fase di ricerca che trova espressione nei cicli tematici denominati "Interni/Esterni". 

 

Interrotto il sodalizio con tale gruppo di artisti, tra il 1978 e il 1979 Collura dà vita ad una rivisitazione critica del periodo Déco con l'originalissima serie di opere denominata “Controliberty”, caratterizzata dal rovesciamento e dallo sdoppiamento inatteso del senso estetico, attraverso un'acuta e ironica riformulazione del linguaggio artistico che guarda anche alla contaminazione con il teatro.

 

Dagli anni Ottanta in poi il suo lavoro è caratterizzato da una metafisica e un surrealismo innovativi, che vanno a definire una ricerca autonoma in linea con il clima postmoderno che si va affermando. Questo periodo, di cui è parte il ciclo “Confini” (1980/1998), è caratterizzato da composizioni strutturate per immagini, associate a rappresentazioni oniriche e simboliche tese ad espandere proprio i "confini" dell'immaginario.

 

Con la serie "Visual Codex", iniziata alla fine degli anni Novanta, l'artista approda al momento cruciale della sua riflessione sul linguaggio artistico e visuale, individuando provocatoriamente il codice a barre quale icona della deriva consumistica dell'arte: il lavoro è caratterizzato dall'annullamento dell'immagine pittorica e dal suo ribaltamento illusorio, alla continua ricerca di una esplorazione dei confini della rappresentazione e della scrittura pittorica.

 

Hanno scritto di lui: Renato Barilli, Zeno Birolli, Rossana Bossaglia, Flavio Caroli, Giorgio Cortenova, Raffaele De Grada, Silvia Evangelisti, Tommaso Paloscia, Pierre Restany, Giorgio Segato, Franco Solmi, Tommaso Trini.

 

 

 

SCHEDA MOSTRA

 

Organizzazione: Musei Civici del Castello Visconteo

Catalogo: testi di Susanna Zatti, Sylvano Bussotti, Jacqueline Ceresoli

 

Sede: Castello Visconteo, viale XI febbraio 35, Pavia

Inaugurazione: sabato 9 marzo ore 17.30, seguita dalla performance "Crash!"

 

Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 17.50. Ultimo ingresso alle ore 17. 

Apertura straordinaria domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile.

 

Biglietti: Intero € 5,00

  Mostra + museo € 6,00

  Gratuito per visitatori fino a 26 anni 

 

Info: tel. 0382 33853, mail: museicivici@comune.pv.it

Prenotazione gruppi e scuole: prenotazionimc@comune.pv.it 

 

Sito web www.museicivici.pavia.it

 

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