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SOLDI D'ARTISTA - mostra colletiva
SOLDI D'ARTISTA - mostra colletiva
06/12/2011

Un insieme di artisti conia nuove monete e banconote per restituire al denaro il valore originario di strumento e risultato del lavoro creativo dell’uomo. Un’iniziativa che coinvolge le realtà culturali del territorio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della cultura, dell’arte, della danza, del teatro e della musica che oggi vivono una crisi del settore senza precedenti. Il ricavato della vendita dei soldi coniati dagli artisti è destinato a sostenere i progetti culturali degli aderenti all’iniziativa.

Mentre a New York gli artisti scendono in piazza per la manifestazione Occupy Waal Street e oggi centinaia di italiani, in particolare giovani, sfilano nelle piazze romane come Indignados, un gruppo di artisti pone l’accento sul valore dei soldi e della cultura.
Dal 6 dicembre al 21 gennaio Spazio Tadini esporrà monete e banconote coniate da artisti. Durante l’esposizione produrrà multipli dalle matrici trasformando l’associazione in una “zecca” dove il valore dei soldi è dato solo ed esclusivamente dal lavoro creativo dell’artista/uomo.
I tagli pubblici alla cultura e la ridotta capacità d’acquisto delle famiglie gettano in sofferenza il settore artistico. Il risultato è un impoverimento anche di “ricette anticrisi” che inficiano l’umore delle persone, la loro capacità di trovare soluzioni creative, di sognare, di ideare. La mostra “Soldi” non urla nelle piazze, né vuole avvicinarsi alla volgarità sociale catturata da Cattelan e fatta monumento in Piazza Affari, ma semplicemente invogliare le persone ad attribuire un valore alla creatività, alle idee, alle persone, prima ancora che ai soldi. Il ricavato di vendite e offerte ricevute per i Soldi d’artista è un gesto di recupero del valore umano nel processo di produzione e un piccolo contributo/aiuto al mondo dell’arte e della cultura.

Carta dei soldi d’artista

Il crollo delle borse del ‘29 segnò il primo capitolo nero della storia economica mondiale. Fu definito: la grande depressione. Dovrebbe far riflettere a tutti questa definizione perché sottolineò la stretta relazione tra denaro e individuo: a una crisi economica corrispondeva uno stato d’animo che, in psichiatria, è una malattia.
Oggi, a distanza di tanti anni, questa malattia sociale colpisce di nuovo tutti. Le borse crollano e noi ci affliggiamo, perdiamo prospettive, ci chiudiamo in noi stessi, abbiamo paura, ci sentiamo vittime di un sistema contro il quale ci sembra di non poter fare nulla e ci sentiamo privi di forza, come rassegnati all’inevitabile.
In sintesi: perdiamo soldi o non abbiamo soldi e ci sentiamo tristi e svalutati, senza un posto nel mondo. Attraverso il denaro leggiamo la misura del nostro valore sociale e misuriamo il nostro successo.
Tanto più una società è depressa, tanto più svaluta le potenzialità dell’individuo e non lo aiuta a reagire, ideare, sognare, generare, creare. In pratica si verifica il fenomeno a cui oggi assistiamo: una forte crisi di denaro corrisponde a una forte crisi di ideali e a una diminuzione degli investimenti sull’uomo. Si resta catturati dal teatrino del mercato borsistico dove, con accanimento, si osserva il denaro come una sorta di alter ego dal quale si dipende, mentre si perde la percezione di noi stessi quali creatori di valore.
La mostra che noi di Spazio Tadini abbiamo organizzato ha l’ambizione di cercare di riportare l’attenzione sull’uomo: il vero protagonista della “crisi”. Una società che non investe più in cultura, arte, teatro, danza, musica, letteratura, educazione, ricerca, non può generare nuovo valore, non può trovare idee innovative capaci di disegnare nuovi futuri possibili. Bisogna cercare di distogliere lo sguardo dai grafici di Wall Street, bisogna uscire dalla volgarità sociale catturata da Cattelan e fatta monumento in Piazza Affari. L’invito di “Soldi d’artista” è quello di far uscire l’uomo dalla depressione e stimolarlo a ricominciare a osservare un quadro, leggere un romanzo, seguire uno spettacolo teatrale in uno spazio di periferia, sollevare lo sguardo da terra insieme all’elevazione di un danzatore, ascoltare un brano musicale e lasciare che tutto ciò lo trasporti al piacere di sentirsi vivo e produttivo. I soldi siamo noi. Noi siamo l’unico titolo azionario su cui dobbiamo investire per ricominciare a produrre denaro e migliorare la qualità della nostra vita, l’unico con il quale non funzionano menzogne e speculazioni.
In “Soldi d’artista” un gruppo di artisti di conia nuove monete e banconote da vendere. Ad ognuno è data libertà espressiva, l’importante è che il lavoro non sia intelaiato e assolvi alla funzione di trasportabilità proprio della moneta. Pertanto può essere in carta o tela, in ceramica o metallo. Saranno prodotte matrici e multipli trasformando Spazio Tadini in una sorta di “zecca” e i lavori si potranno acquistare anche senza usare denaro, ma con un semplice baratto concordato con l’artista. Il ricavato sarà devoluto a sostegno della cultura ovvero in parte agli artisti autori delle opere, in parte all’associazione culturale non profit Spazio Tadini che destinerà i proventi per altri eventi artistici (danza, musica, teatro o altro ancora), in parte a tutte le altre realtà culturali del territorio che aderiranno all’iniziativa.

    

 

Artisti presenti in mostra:

Walter Angelici, Paolo Basevi, Dario Bernardi, Lucio Boscardin, Francesco Carta, Simone Calvi, Luca Cattaneo, Cavagna, André Che Isse, Vanna Chiaron, Alice Coppini, Fernando De Filippi, Mario De Leo, Giuseppe Denti, Pilar Dominguez, Fausta Dossi, Alberto Fiocco, Rosanna Forino, Lamu, Pino Lia, Isa Locatelli, Francesca Magro, Maria Elena Majani, Domenico Masotti, Flavia Mensen, Cristiana Messina, Martina Messori, Giordano Morganti, Giancarlo Nucci, Lara Orrico, Maurizio Parietti, Lucio Perna, Mari Jana Pervan, Stefano Pietramala, Riccardo Piperno, Gabriele Poli, Rank, Sergio Sansevrino, Elia Secci, William Stock, Pio Tarantini, Ernesto Terlizzi, Gianfranco Testagrossa, Roberto Toia, Daniela Tomerini, Luisa Valenti, AVI Angelo Villani, Patrizio Vellucci, Donato Matturro.

 

 

 

 SPAZIO TADINI, Via Jommelli 24 - 20131 Milano - Tel. 02.26 82 97 49 - 

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